Non sono un amante della televisione. La guardo criticamente, criticamente la spengo. Spesso. Però ci sono personaggi che la televisione l’hanno fatta grande, l’hanno cambiata davvero. Uno di questi personaggi è indubbiamente Raimondo Vianello. Mi piaceva la sua ironia, il suo sense of humor così garbato. Per questo motivo la notizia della sua morte mi ha colpito, anche più di quella di Mike Bongiorno.
Incollo qui un ricordo di Raimondo Vianello dal nostro sito www.sanmarinofixing.com.
Raimondo Vianello, Ugo Tognazzi, Walter Chiari. Se volete potete aggiungere qualcuno alla lista, ma tra i padri fondatori del varietà italiano sicuramente non potete togliere nessuno di questi, e in particolare Raimondo Vianello.
Laureato giurisprudenza, una possibile carriera da diplomatico come obiettivo di gioventù, la grande passione sportiva che caratterizzerà tutta la sua vita.
Nel 1945, ricordano le cronache, venne detenuto nel campo di concentramento alleato di Coltano, a seguito della sua adesione alla Repubblica Sociale Italiana. Era in buona compagnia: con il poeta americano Ezra Pound, gli attori Walter Chiari e Enrico Maria Salerno, l’olimpionico di marcia Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce ed il politico Mirko Tremaglia, come ricorda l’Ansa.
Nel dopoguerra il debutto a teatro, con Garinei e Giovannini nel ruolo di pigmalioni. L’esordio nel mondo dello spettacolo è con il loro ‘Cantachiaro N° 2’. Ed è subito successo, grazie al suo umorismo elegante, quasi distaccato, senza cadute di gusto. Come spalla (di Wanda Osiris, Macario, Carlo Dapporto, Gino Bramieri) e come protagonista.
Assieme a Ugo Tognazzi negli anni Cinquanta firma il programma di successo ‘Un, due, tre’, e gira numerosi film. Nel 1959 conosce Sandra Mondaini e la sua vita, quella sentimentale ma anche artistica, si trasforma. Insieme formeranno una coppia inossidabile, anzi LA coppia della televisione italiana e del mondo dello spettacolo.
Non avranno figli, ricorda sempre l’Ansa, ma insieme adotteranno un’intera famiglia di filippini. Nel 1982 il grande salto, a Mediaset: Fininvest era agli albori, il loro contratto in esclusiva contribuì al successo della televisione privata in Italia. E poi alzi la mano chi non ha visto almeno una puntata di casa Vianello, una delle sit-com che hanno fatto la storia della televisione italiana. Chi non ha sorriso almeno una volta con la gag di Sandra e Raimondo assieme a letto, con lui che legge il giornale sotto le coperte malgrado il disturbo e le lamentele di lei.
Dicevamo di Raimondo Vianello sportivo. Non è un caso se nel 1992 Italia Uno gli affidò la conduzione di Pressing, trasmissione simbolo di commento al campionato di calcio. La condurrà per otto stagioni, che lasciarono il segno. Ovviamente. Nel 2008 la sua ultima grande apparizione in tv: alla Rai, eccezionalmente – ma come poteva Mediaset non dargli il consenso? – per condurre il Festival di Sanremo.