Lettera22punto0 – Blog di Loris Pironi

5 ottobre 2011

Wikipedia s’imbavaglia contro la legge bavaglio. Ecco come aggirare il blocco e utilizzarla comunque

Wikipedia in sciopero. Hainoi, hailoro.

Per colpa della cosiddetta “legge bavaglio” la celebre enciclopedia on line ha deciso d’imbavagliarsi da sola, preventivamente. Ed ha chiuso i battenti, almeno per il momento, per protesta. Una protesta che ha fatto il giro del web, e come potrebbe essere diversamente? (more…)

19 aprile 2011

Il Pulitzer per la prima volta premia il giornalismo on line. In Italia siamo indietro anni luce

Premio Pulitzer

Mentre in Italia i giornali imbrattano pagine e pagine di preziosa carta ricopiando intercettazioni telefoniche da atti giudiziari, per fortuna c’è ancora chi continua a fare sano giornalismo.

Dal 1917 negli Stati Uniti d’America il Premio Pulitzer rappresenta un obiettivo e uno stimolo per chi cerca di interpretare la missione del giornalismo nel migliore dei modi. Anche perché se vincere un Pulitzer non ti fa diventare ricco (10 mila dollari il premio per i vincitori delle 21 categorie), permette tuttavia di mettere a segno una svolta importante nella carriera.

Mentre in Italia, dicevamo, si sguazza nel fango del retrobottega della politica – che tristezza – dalla sede della Columbia University arrivano segnali importanti. (more…)

25 settembre 2009

Cliccando sulla copertina sfogliate il giornale!

Il numero 35 di Fixing, in distribuzione venerdì 25 settembre 2009

Il numero 35 di Fixing, in distribuzione venerdì 25 settembre 2009

Carissimi tutti,

questo che vi propongo è il numero 35 di Fixing, il mio giornale, in distribuzione oggi, venerdì 25 settembre. Cliccando sull’immagine qui a fianco oppure QUI potrete sfogliare il giornale direttamente sul vostro computer. Per chi vuole aggiornarsi, per la Repubblica di San Marino questa è una settimana molto importante, con la “promozione” da parte di organismi internazionali come l’Ocse e il Moneyval, e con il discorso aperto relativo allo scudo fiscale voluto dal Ministro Tremonti.

Sul nostro sito internet, www.sanmarinofixing.com, potrete trovare notizie e approfondimenti da tutto il mondo.

PS da cuore di babbo: guardate la prima pagina di Fixing e del Fatto: ma non è più bellino il “mi’ figliolo'” (come direbbe Mastro Geppetto?)

Questi in sintesi i contenuti di questo numero di Fixing.

“Settimana densa per il Titano: in ballo in particolare il ritorno nella white list dell’Ocse (centrato), il verdetto del Moneyval (esame superato).
Le questioni aperte sul tavolo interno invece sono quelle relative al principio dell’erga omnes. Fixing ha scoperto che mentre si vuole applicare questo datato principio per il contratto industria così come l’ha firmato l’Osla anche per gli associati ANIS (che sono la maggioranza), si è scelto di fare finta di niente per i lavoratori dell’artigianato, per i quali i contratti sono due (firmati da Osla e Unas) senza che i sindacati abbiano niente da ridire. Fixing è anche andato a Venezia per la grande festa di San Marino alla Biennale”.

17 settembre 2009

Infausta profezia: la carta sepolta dal web

Vorrei riproporre un articolo che ho pubblicato a fine agosto su Fixing. Parla dell’ormai famosa “profezia” di Pjilip Meyer sul declino della carta per mano del web e sulla strada della multimedialità. In fondo è da quella riflessione che è nata l’idea di aprire questo blog…

Wall Street journal

Carta stampata, televisione, radio, internet. È davvero difficile non venire “colpiti” dalle notizie, dalle informazioni, che in una perenne notte di san Lorenzo mediatica, ci bersagliano quotidianamente.
Queste informazioni sono troppe? Colpiscono ancora nel segno oppure finiscono per “attraversare” il fruitore, indiscutibilmente sovraesposto? E poi ancora, è vero che sono troppo rapide, spesso imprecise, talvolta contraddittorie?
La comunicazione di massa nel terzo millennio è al centro di studi e di riflessioni, di un dibattito serrato (soprattutto sul web) e di analisi di marketing da parte di chi gestisce il business dell’informazione. È di grande attualità, in particolare, l’idea di Rupert Murdoch, il magnate australiano della comunicazione, che nel suo impero annovera il Times di Londra, il Wall Street Journal e Sky, che dal 2010 ha intenzione di far pagare le news sui suoi portali internet. Avrà successo? Altri seguiranno il suo esempio, la sua tentazione? Il popolo della rete accetterà di pagare per quello che ha sempre avuto gratis? Diciamo che la notizia, rimpallata sui blog, sui siti di notizie e sui vari aggregatori, ha subito una gragnuola di critiche. Analizzando questa realtà in tutte le sue sfumature, è ipotizzabile che effettivamente sia un po’ troppo tardi per questa rivoluzione: ci si sarebbe dovuti arrivare almeno una decina di anni fa, e provare adesso a cambiare le carte in tavola appare troppo difficile. Per tutta una serie di motivi. Innanzitutto perché la rete è una sorta di ‘blob’ malleabile, in perenne evoluzione, che sa adattarsi a qualsiasi situazione (o almeno, finora l’ha sempre fatto) per ovviare ai vari limiti che vengono posti: un esempio è la diffusione della musica “pirata”, che neanche la minaccia di multe pesantissime riesce a stroncare. Su internet, in poche parole, la “repressione” non è uno strumento efficace, e poi una volta che una notizia è diventata una notizia, cioè è di pubblico dominio, è impossibile fermarla. Quello che può essere venduto – o meglio, ciò che gli utenti della rete hanno espresso in sondaggi di essere disponibili eventualmente ad acquistare – sono informazioni altamente specializzate (ad esempio quelle finanziarie) o eventuali contenuti “premium”, ma solo se di altissima qualità. È su questi che forse varrebbe la pena di concentrarsi, perché le notizie cosiddette “generaliste” a pagamento, ben difficilmente avranno futuro. Soprattutto in Italia

Chi è stanco della carta stampata?
C’è una ormai famosa profezia, che circola in rete ovviamente: non parla della fine del mondo (quella è prevista per il 2012, ed è un’altra storia) bensì indica nel 2043 l’anno in cui sarà venduta “l’ultima sgualcita copia cartacea del New York Times”. Il Nostradamus in questione è l’americano Pjilip Meyer, autorevole professore di giornalismo presso la University of North Carolina. È una tesi che ha fatto molto discutere: la fine dell’informazione su carta è realmente così vicina? Noi non ne siamo così sicuri. Non almeno se l’alternativa è rappresentata dall’informazione (a pagamento) sul web. La strada da seguire, casomai, è quella della multimedialità: un giornale cartaceo deve avere anche un sito internet con contenuti integrati, aggiungiamoci pure una web radio ed una web tv, con giornalisti “agili” e pronti al confronto con la rete, bravi a rimpallare e ad amplificare le notizie anche sui vari social network (finché durano, Twitter e Facebook in primis). E per quello che riguarda in particolare i grandi gruppi, internet e la carta stampata devono essere spalleggiati anche da radio (l’esempio del Gruppo L’Espresso è emblematico) e tv.
Come si può sfruttare questo collegamento è piuttosto scontato: moltiplicando i “contatti” si arriva a un maggior numero di lettori – ascoltatori – telespettatori – “internauti”, che si possono fidelizzare grazie ad un’offerta multipla e sempre più completa (avvolgente, verrebbe da dire, quasi “coccolante”). Inoltre il mercato pubblicitario può sfruttare la sinergia per offrire pacchetti con tariffe “multiple”, sicuramente convenienti per il cliente, avvantaggiato dal poter pubblicizzare i propri prodotti contemporaneamente su giornali, tv, radio e naturalmente internet a un prezzo più basso. E a proposito, va rilevato un dato significativo: le previsioni dicono che in Italia il mercato della pubblicità su internet nel 2009 dovrebbe registrare un aumento a due cifre, precisamente del 10,5% in più rispetto al 2008: la fonte è la IAB Italia, l’associazione che riunisce i principali operatori della comunicazione interattiva, e fa fronte ad un calo previsto in tutti gli altri mezzi di comunicazione, dovuto presumibilmente alla crisi internazionale.
Proviamo infine ad analizzare i principali pro e i contro della sola carta stampata. Sotto la colonna “meno” dobbiamo mettere innanzitutto gli alti costi: la redazione, la stampa, la distribuzione, l’imprevedibilità delle vendite (i famigerati “resi”). Per quanto rappresenti un’informazione rapida, anche quotidiana, non è in grado di competere in fatto di immediatezza con il web, la tv e le radio. Inoltre spesso la stampa si “appoggia” troppo a internet, andando pigramente a “pescare” le notizie nella rete, cosa che crea un inevitabile (inutile) doppione, che il lettore non può apprezzare. Nella colonna degli aspetti positivi invece mettiamo gli approfondimenti, le “firme” dei giornalisti, le redazioni strutturate che permettono di “lavorare” adeguatamente sulla notizia. Senza dimenticare l’abitudine del lettore tradizionale (che non è necessariamente il fruitore del web, anzi) per questo strumento d’informazione. E soprattutto l’odore dell’inchiostro, il gusto tattile della carta, il poter sfogliare le pagine. Tutti piaceri che, ci sentiamo di dire, sicuramente non saranno dimenticati da qui al 2043.
Loris Pironi

14 settembre 2009

Dove va a finire l’informazione?

Filed under: Multimedialità — lettera22punto0 @ 2:45 PM

Carta stampata, radio, tv. E internet, ovviamente. Le informazioni rimbalzano, rimbombano. Ma colpiscono ancora? E che precisione hanno? Con questo blog tenterò di surfare sulle onde agitate del mare dell’informazione, per provare a capire qualcosa. E ogni commento, ogni suggerimento sarà utile: tutte le volte che qualcuno mi segnalerà un’idea o un’ipotesi diversa, oppure che mi farà notare che magari mi sono spinto un po’ troppo in là, ecco, tutto questo sarà più che gradito.

Sono giornalista da quando non avevo un pelo di barba, questa è la mia vita. Ho iniziato usando la macchina da scrivere, una Olivetti Studio 45 rigorosamente usata – la mia prima – ma anche la mitica Lettera 22 (off course); amo i computer e le loro potenzialità (ergo: ne conosco anche i limiti…), detesto il copia&incolla e chi ne abusa.

Naturalmente qui parlerò di tutto ciò che mi passa per la testa: della realtà che mi circonda, delle notizie di attualità che mi colpiscono, dei pensieri in libertà che vagano per la redazione. Della mia vita privata, ovviamente, poco o nulla, ma è giusto così, e poi a chi importa?

Vi segnalo infine gli altri due blog “made in Fixing” che nascono in contemporanea a questo, e soprattutto in contemporanea al nostro sito internet San Marino Fixing. Sono Trincee internazionali, di Saverio Mercadante, con i suoi “Sguardi, di traverso, oltre confine…”, e La valigia dell’attore di Alessandro Carli, che scruterà “L’altra faccia della vita: teatro, musica, fotografia…”. Entrambi ottimi giornalisti, completano la nostra piccola ma animata redazione.

È questo il modo che abbiamo scelto per arricchire la nostra offerta di informazione e comunicazione a trecentosessanta gradi: un sito internet nuovo di zecca (con il giornale “sfogliabile” on line, tanto per rimarcare il nostro amore per la carta). Tre blog tanto diversi tra loro, e poi ancora un canale Youtube, uno spazio su Flickr dove condivideremo le nostre immagini, e un più frivolo (ma neanche troppo…) ammiccamento al mondo dei social network, Facebook e Twitter in particolare.

Ecco, questo è il mio benvenuto su questo spazio di confronto che vorrei fosse utilizzato da tutti i nostri lettori e/o amici, e non solo dai colleghi giornalisti. Perché oggi – lancio subito una provocazione – nell’epoca di youtube dei blog e dei telefonini non siamo un po’ tutti “giornalisti”?

Carta stampata, radio, tv. E internet, ovviamente. Le informazioni rimbalzano, rimbombano. Ma colpiscono ancora? E che precisione hanno? Con questo blog tenterò di surfare sulle onde agitate del mare dell’informazione, per provare a capire qualcosa. E ogni commento, ogni suggerimento sarà utile: tutte le volte che qualcuno mi segnalerà un’idea o un’ipotesi diversa, oppure che mi farà notare che magari mi sono spinto un po’ troppo in là, ecco, tutto questo sarà più che gradito.

Sono giornalista da quando non avevo un pelo di barba, questa è la mia vita. Ho iniziato usando la macchina da scrivere, una Olivetti Studio 45 rigorosamente usata – la mia prima – ma anche la mitica Lettera 22 (off course); amo i computer e le loro potenzialità (ergo: ne conosco anche i limiti…), detesto il copia&incolla e chi ne abusa.

Naturalmente qui parlerò di tutto ciò che mi passa per la testa: della realtà che mi circonda, delle notizie di attualità che mi colpiscono, dei pensieri in libertà che vagano per la redazione. Della mia vita privata, ovviamente, poco o nulla, ma è giusto così, e poi a chi importa?

Vi segnalo infine gli altri due blog “made in Fixing” che nascono in contemporanea a questo, e soprattutto in contemporanea al nostro sito internet San Marino Fixing. Sono Trincee internazionali, di Saverio Mercadante, con i suoi “Sguardi, di traverso, oltre confine…”, e La valigia dell’attore di Alessandro Carli, che scruterà “L’altra faccia della vita: teatro, musica, fotografia…”. Entrambi ottimi giornalisti, completano la nostra piccola ma animata redazione.

È questo il modo che abbiamo scelto per arricchire la nostra offerta di informazione e comunicazione a trecentosessanta gradi: un sito internet nuovo di zecca (con il giornale “sfogliabile” on line, tanto per rimarcare il nostro amore per la carta). Tre blog tanto diversi tra loro, e poi ancora un canale Youtube, uno spazio su Flickr dove condivideremo le nostre immagini, e un più frivolo (ma neanche troppo…) ammiccamento al mondo dei social network, Facebook e Twitter in particolare.

Ecco, questo è il mio benvenuto su questo spazio di confronto che vorrei fosse utilizzato da tutti i nostri lettori e/o amici, e non solo dai colleghi giornalisti. Perché oggi – lancio subito una provocazione – nell’epoca di youtube dei blog e dei telefonini non siamo un po’ tutti “giornalisti”?

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